Le cime di rapa e le infiorescenze (friarielli) sono piante coltivate maggiormente al sud Italia e risultano essere poco esigenti, si adattano ai terreni nel quale vengono piantati e non richiedono quantità eccessive di acqua. Il clima mite e quantità regolari di acqua sono le uniche concessioni. Scopriamo insieme la pianta e le best practices di coltivazione.
Cime di rapa e friarielli: ortaggio versatile
Le cime di rapa, facenti parte della famiglia di cavoli e broccoletti, sono un ortaggio invernale tipicamente coltivato al centro sud Italia ma facilmente coltivabile anche al settentrione, facendo attenzione al gelo che potrebbe compromettere il raccolto. Si basti pensare che solo 5 regioni italiane (Puglia, Basilicata, Molise, Campania e Lazio) detengono circa il 90% della produzione mondiale.
Le infiorescenze delle cime di rapa sono chiamate Friarielli, largamente richiesti per ricette napoletane e romane.
Le cime di rapa non hanno un’eccessiva resistenza al freddo pur essendo un ortaggio prettamente invernale. Al nord è preferibile scegliere varietà precoci per evitare danni da gelate. La semina avviene dai primi di luglio per un mese circa al nord Italia mentre al sud la semina dura fine ai primi di ottobre. La pianta può raggiungere mezzo metro di altezza con fiori a grappolo di colore giallastro.
Broccoli di rapa: sesto d’impianto e best practices
A livello di terreno, il broccolo rapa non necessita terreni ricchi di sostanze nutritive ma richiede un terreno drenante e ben lavorato, di medio impasto. Il sesto d’impianto consigliato per le cime di rapa è uno spazio di circa 25cm mentre tra le file è consigliabile circa mezzo metro.
La pianta di friarielli richiede irrigazione, soprattutto su un terreno arido e secco. In caso di forti piogge autunnali è consigliato muovere il terreno per evitare ristagni eccessivi che possono portare a malattie.
La fase di coltivazione della pianta ha una durata che varia dai 2 ai 6 mesi a seconda delle varietà. Il friariello cioè l’infiorescenza viene raccolta a fiori chiusi per avere una maggiore qualità.
La pianta, risulta essere inoltre anche un’ottima soluzione per effettuare una rotazione colturale su coltivazioni intense come pomodoro e zucchina, ortaggi primaverili e estivi.
Cime di rapa: una corretta irrigazione
Questa tipologia di rapa va irrigata spesso con quantità moderate di acqua in quanto teme il ristagno idrico. L’irrigazione può avvenire con varie metodologie irrigue ma l’irrigazione a goccia risulta essere la migliore considerando un appezzamento di terra esteso e la necessità di non apportare quantità eccessive alla pianta. È consigliato infatti di bagnare in maniera regolare il terreno mantenendolo umido. Da evitare, come già anticipato eccessi e ristagni idrici.
Inoltre l’irrigazione a goccia, essendo l’acqua una risorsa sempre più scarsa, ci aiuta a limitare gli sprechi ed aumentare l’efficienza e l’efficacia del nostro impianto.
Un consumo consapevole e regolare di acqua ci permetterà quindi di ottenere il massimo risultato sul nostro raccolto, riducendo al minimo gli sprechi di risorse. All’irrigazione inoltre, quando il terreno lo richiede, possiamo legare la fertirrigazione che risulta apportare benefici agli agricoltori evitando problematiche di resa e fertilità del terreno sul quale spesso non hanno potere.
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